BANDA MUSICALE DI PORCIA
Direttore: Marcolina Lorenzo
Il giorno più importante nell’ambito dei festeggiamenti per l’Assunta è quello del 15 Agosto, quando, dopo la Santa Messa, una processione si snoda per le vie del paese. Tutto è preparato per rendere onore alla Madonna: i drappi alle finestre degli edifici del centro storico, i “confratelli” vestiti con le cappe rosse che reggono sulle spalle la pesante statua della Vergine ornata di fiori; immagini che colpiscono la nostra vista.
Ma oltre agli occhi, anche l’udito è interessato: la “colonna sonora” è composta dai brani eseguiti dalla Banda Musicale che intervallano i canti e le preghiere dei fedeli e scandiscono il ritmo della processione. Fra le varie attività della Banda, questo ne è solo un piccolo esempio; molte altre sono le manifestazioni, sia religiose che civili, alle quali i suonatori danno il loro contributo, spesse volte anche al di fuori del territorio comunale.
I componenti odierni sono, lasciateci passare il termine, i “pro – pronipoti” degli elementi originali del complesso bandistico, le cui prime notizie risalgono al 1880.
Non ci è dato sapere quanti fossero i musicanti, ma possiamo immaginare che la loro passione li unì in gruppo compatto negli anni. Nella memoria storica c’è un ricordo risalente alla prima guerra mondiale, quando gli strumenti vennero nascosti sotto il granoturco affinchè i soldati Austroungarici non li potessero trovare.
Correva l’anno 1917 e chi li celò fu Antonio Boccalon, direttore della Banda fino al 1927.
Negli anni 30 la Banda riscosse grandi successi in diverse città Italiane, sotto la direzione del Professor Peller, il quale dimostrò capacità sia nell’orchestrare brani che nello scriverne di originali; due titoli che si ricordano ancora sono “Porcia” e “Ultima tappa” con i quali la Banda vinse il primo premio a Roma.
Arrivò, purtroppo, il secondo conflitto mondiale, causando l’interruzione dell’attività bandistica, che riprese nel 51, con l’esibizione alla sagra di Santa Agnese.
I musicanti (il cui unico carattere distintivo era il berretto), vestiti a festa, si spostavano o in bicicletta o con un camioncino per rallegrare le sagre o altre occasioni di festa anche nei paesi vicini. La Banda sottolineava pure i momenti tristi: non di rado avveniva che fosse richiesta per suonare in occasione di qualche funerale.
La divisa si arricchì anche della giacca, ma dobbiamo aspettare la fine degli anni 50, quando con una raccolta di fondi tra la popolazione purliliese, si raggiunse la cifra sufficiente per dotare la Banda di una divisa completa che all’epoca era di colore blu.
Dal dopoguerra ricordiamo alla guida del sodalizio il maestro Giuseppe Andrigheto e successivamente Avellino Masutti.
Fino agli anni 70 la preparazione musicale dei nuovi componenti era affidata ai musicanti più anziani e più esperti, che prendevano sotto la loro ala i giovani desiderosi di imparare a suonare uno strumento.
Le bande, infatti, hanno avuto il merito per anni di essere l’unica istituzione in grado di impartire ai giovani dei piccoli centri e con poche possibilità economiche, un’istruzione musicale.
Non solo chi suonava, ma anche chi ascoltava, veniva educato alla musica: le composizioni di Verdi, Puccini, Mascagni e altri grandi compositori, trascritte per Banda, potevano essere così eseguite davanti ad un pubblico che non avrebbe mai potuto permettersi il lusso di andare a teatro!
Avvicinandoci ai giorni nostri, nel 1973, fu istituita la Scuola di Musica sotto la guida dei maestri Antonio Moras per i legni e Mario Cal per gli ottoni.
Questo portò nuova linfa nel gruppo, con la partecipazione di un buon numero di ragazzi.
Purtroppo il 1989 fu l’anno che segnò la divisione della Banda allora chiamata “Corpo Bandistico”, che a causa di incompatibilità di carattere musicale, vide i cosiddetti “vecchi” o come vennero apostrofati dai più giovani “catarri”, rifondare la Banda Musicale di Porcia insieme ad alcune giovani leve.
La presidenza della Banda alla fine degli anni novanta venne affidata a Giuseppe Pillon al quale poi successe a tutto il 2013 il più volte riconfermato Alessio Santi, al quale successe a sua volta l’attuale Presidente e Bandista attivo Renzo Sedran. Con la rifondazione la direzione passò nelle mani del maestro Mario Cal fino al 1992, quando a causa di gravi motivi di salute dovette suo mal grado abbandonare la bacchetta. La Banda venne affidata così su volontà dello stesso Mario Cal alla Prof.ssa Maria Antonietta De Giusti, che la diresse cogliendo diverse soddisfazioni fino al 2007. Dal 2007 fino all’autunno 2013 la Banda passò sotto la direzione del Prof. Flavio Facca, il quale in occasione del Concerto delle Feste 2013 affidò la bacchetta nelle mani del Prof. Lorenzo Marcolina. Da oltre un decennio invece a supporto dei vari direttori nelle uscite e manifestazioni a carattere religioso, militare e folkloristico la direzione della Banda Musicale di Porcia passa nelle mani del Presidente – Musicante – vice Maestro, Renzo Sedran.
Dal 2013 la banda Musicale ha lavorato per ricostruire le scuola di musica, adeguandosi ai canoni d’insegnamento più moderni in stretta collaborazione con il Maestro Lorenzo Marcolina che ne ha assunto la direzione, ha raggiunto importanti traguardi ad oggi infatti può vantare una scuola di musica che comprende oltre 200 allievi, ed il gruppo di musica d’insieme “ I Bandini” costituito da ben 22 ragazzi.
Nel 2015 nasce l’idea di ricordare il centenario della grande guerra con uno spettacolo che lasci il segno, è così che la Banda Musicale di Porcia chiede la collaborazione a diverse associazioni della provincia, la Passe Partout Teatro, le corali Cordenonese, Contrà Camolli, Julia di Fontanafredda per realizzare lo spettacolo “LA GUERRA DI NESSUNO” che ha ottenuto diversi riconoscimenti dalle autorità locali ed è stato più volte replicato a tutt’oggi.
Gli anni sono passati e tanti sono i ricordi rimasti nella memoria; immutate le passioni per la musica e la voglia ed il piacere di formare un gruppo che lavora per uno scopo comune: portare fra la gente e tra i giovani la cultura musicale, sottolineare i momenti solenni e rendere più vivaci le occasioni di festa.